L'esordio alla regia Mary Nighy si fa notare per la verosimiglianza con cui descrive una relazione tossica in cui il maltrattamento assume la forma di una violenza mentale, ma non per questo meno dolorosa. Le conseguenze profonde connesse al vivere una simile situazione rimangono però inesplorate, così come le relazioni tra i personaggi, che hanno il pregio di essere persone comuni - proprio come quelle a cui nella realtà capitano certe cose - e il difetto di non essere sufficientemente approfonditi.